Siete a Gabicce? Non potete perdervi il porto di Vallugola allora. L’insenatura è formata da due promontori nel mare che dividono il territorio di Gabicce da quello di Castel di Mezzo.
Origine del nome Vallugola
Etimologicamente intrigante anche il nome della insenatura: l’etimo “Vallugola” ha incerte origini, probabilmente derivante da Valle Lunula, ovvero Valle oscura, oppure da “Valle dell’ugola” a causa dell’eco presente.
Alcuni sostengono che l’etimo però derivi invece dal latino “Vallisi uvula“, ossia “piccola uva”, quindi letteralmente farebbe riferimento al vino che si produceva anticamente e Vallugola starebbe ad indicare “la valle dei piccoli vini”.
La storia
Qualunque sia l’origine del nome, sappiamo per certo che fin dai tempi antichi, Vallugola ha visto greci e romani susseguirsi all’interno della sua area.
Dopo l’anno Mille, il porto fu addirittura oggetto di lotte tra ravennati e pesaresi per accaparrarsi il controllo dello scalo della Vallugola. Esso divenne addirittura porto ducale, data la posizione propizia, ma poi i Della Rovere decisero di deviare il corso del fiume Foglia, attivando il porto direttamente a Pesaro nel 1614.
Inizia così il declino di Vallugola come porto, mentre oggi è invece rinomatissima come insenatura naturale.
La Baia
La Baia Vallugola vede una parte di spiaggia di pietre colorate, sui cui distendersi a prendere il sole o attraverso cui accedere all’acqua pulitissima della rada. Posta in una natura incontaminata e risplendente, qui potete tranquilamente fermarvi per un intero giorno, godendo la Baia nel sole oppure con la luna, per una visione romantica oppure allegra, circondanti dagli amici.
Tante le strutture di supporto per permettervi di godere della pace e del relax in spaiggia senza perdere un minuto del romanticismo che si sprigiona da questo gioiello naturale marchigiano.
Proprio qui, nel mare ai piedi di Gabicce, si sentono echi del mito che racconta la scomparsa della città di Val Bruna.
Tanti sono infatti i ritrovamenti intorno al porto di Vallugola che alimentano il mito di Val Bruna, città sommersa di origine romana.
Nessuna traccia epigrafica, ma solo frammenti: statue ed anfore, pezzi di terrecotte e mosaici, resti di marmi e di tubi di piombo sono stati infatti ritrovati tra Fiorenzuola e Gabicce nonché nei fondali bassi del porto di Vallugola. Provate anche voi a cercare i resti della cittadella perduta!